giovedì 21 gennaio 2010

Vittore Crivelli, biografia

1440 ca: nasce a Venezia. Si forma presso la bottega paterna ed è legato alla cultura dei fratelli Vivarini;

1465, 31 marzo: Vittore già presente a Zara in qualità di testimone per la vestizione di quattro religiosi presso la chiesa di S. Crisogono a Zara;

1469. 18 novembre: si impegna ad educare per 8 anni il fratello di 10 anni di Paolo Velich da Lovigno de Lika;

1472: documentata la correzione a cura di Vittore del disegno della facciata di S. Maria Maggiore a Zara dell’arch. Pietro Bercic;

1476: acquista a Zara una casa per 40 ducati d’oro, 1 ducato in contanti il resto in dipinti su richiesta della venditrice Signora Margherita De Pomo, moglie del veronese Andrea da Monselice;

1479, 8 settembre: data e firma la tavola dell’Immacolata di Falerone, suo primo dipinto nelle Marche ad oggi;

1481: data del Polittico della famiglia Vinci di Fermo, dal 1896 al Museo d’Arte di Philadelphia;

1481, 18 giugno: sottoscrive un contratto col Priore di S. Maria di Loro Piceno e col Sindaco per realizzare una tavola da lui dipinta e intagliata per mano di Giovanni da Montelparo per 60 ducati d’oro entro un anno;

1484, 13 gennaio: Giovanni Leonardo di Ser Antonio dispone nel proprio testamento che nella chiesa di S. Maria della Carità di Fermo sia conservata una tavola di 50 ducati fatta dal pittore veneto Crivelli;

1484, 6 ottobre: nel protocollo del notaio fermano Antonio Bertacchini degli anni ‘82-’85, risulta registrato un atto in cui Vittore rilascia quietanza di pagamento per i 100 ducati d’oro avuti da Ludovico Euffreducci per l’opera realizzata per la Cappella Euffreducci nella chiesa di S. Francesco a Fermo;

1487, 9 novembre: il Priore e i sindaci della chiesa fermana di S. Giuliano stipulano un contratto per una tavola d’altare per 70 ducati d’oro. Dall’atto si evince che il laboratorio di Vittore si trovava in contrada Castello, preso in affitto dalla chiesa di San Zenone;

1489: firma e data il trittico per Santa Maria del Pozzo poi spostato nella Pieve di San Martino a Monte San Martino;

1490: data e firma il trittico per l’altare maggiore nella chiesa della Pieve di Monte S. Martino. Le tavole con il monogramma IHS e quello mariano, aggiunte nel XVIII secolo, sono state rimosse;

1490, 28 maggio: Vittore e il figlio Giacomo patrocinano dinanzi a un tribunale civile e vescovile. Giacomo doveva quindi aver compiuto i 25 anni di età;

1491: Fra Luca da Monte Santo, guardiano del convento di S. Francesco in Monte Santo (Potenza Picena), stipula una convenzione con Vittore per 86 ducati d’oro destinati alla realizzazione in 15 mesi di una tavola per la chiesa di S. Francesco in Monte Santo, perduta in età
napoleonica;

1492, 12 aprile: quietanza relativa al polittico di S. Giuliano per la chiesa omonima di Fermo. Il contratto risale al 1487;

1493, 2 settembre: Vittore acquista una vigna nel fermano da Pietro Schiacciamusi per 23 ducati;

1495, maggio: si rivolge ai Magistrati di S. Elpidio a Mare per riscuotere i 20 ducati d’oro dovutigli da donna Gentilina per l’esecuzione di una tavola;

1495, 3 settembre: chiede il riconoscimento dei suoi diritti di erede del fratello Carlo, morto da pochi giorni, tramite i Magnifici Priori di Fermo ai Magistrati di Ascoli;

1496, maggio: data e firma il trittico per S. Elpidio Morico. Nel 1659 furono aggiunte le figure di S. Lucia e S. Antonio da Padova e in alto l’Annunciazione;

1497: data e firma La Beata Vergine col Bambino e due angeli, oggi presso una collezione privata;

1501: data una tavola per la chiesa rurale di S. Bartolomeo di Penna S. Giovanni, con la Beata Vergine e due santi, oggi in Francia al Palais du Louvre;

1501, 12 agosto: Fra Antonio da Osimo, vicario annuale del convento e della chiesa di S. Francesco di Osimo sottoscrive un patto per un polittico (22 pannelli con gli apostoli, 5 figure di santi intere e 5 a mezzo busto) da ultimare entro un anno per la cifra di 200 ducati da
corrispondere in 3 rate: all’inizio, a metà e alla fine dei lavori;

1501, 30 agosto: acquista un terreno per 13 ducati dal Signor Dioniso di Antonio;

1501, 10 novembre: riceve 55 ducati da Fra Antonio di Giovanni da Osimo, come primo acconto per il polittico di S. Francesco;

1501-1502: a fine 1501, inizio 1502 Vittore muore lasciando incompiuto il polittico per i frati di Osimo;

1502, 21 aprile: il figlio Giacomo affida il completamento dell’opera al cognato Antonio Solario per 150 ducati. Giacomo non era un pittore figurista ma esperto solo di dorature e rifinitore tecnico di cornici;

Vittore lascia 2 figli: Giacomo e Giovanni. Aveva sposato una Solario.

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